Melancolia generosa III, trio per Sax tenore/soprano, Contrabbasso, Pianoforte/Celesta
2016

 

Si può ascoltare registrazione in studio qui:  https://soundcloud.com/user-938278316/melancolia_generosa_3

Continua l’indagine della potenza espressiva dei quadrati magici, iniziata con le due Melanconia generosa (da Dürer) del 2003.
Una sequenza lineare di 16 note acquista qui profondità, intrecciando una rete di relazioni serrate e sistematiche: prende periodicamente respiro (si pensi alle rime e agli acrostici), in breve offro una delle possibili letture di un ‘quadrato magico’ 4X4, un quadrato cioè che ordina i numeri da 1 a 16 in modo che sia costante la somma di ognuna delle quattro righe, delle quattro colonne e delle due diagonali (quasi a chiave di volta di questa struttura, relazioni incrociate). Rispetto alla lettura lineare (16 valori uno di seguito all’altro), possiamo leggere questo particolare ordinamento prendendo una nota ogni 4 (colonne), o ogni 3 o 5 (diagonali). Se prendiamo una nota ogni due, possiamo associare dei quadrati complementari, anch’essi magici (e continuare ricorsivamente e ciclicamente per 4 volte). Le ramificazioni melodiche, polifoniche, ritmiche, sono poi nella seconda metà espanse ad altri quadrati e soprattutto alle somme reali delle righe e le colonne (i 16 semitoni della versione melodica vengono ‘accompagnati’ dalla loro somma armonica, che si estende sempre per 34 semitoni: un movimento entro due pedali estremi, in cui le parti interne sono essi stesse ‘melodie magiche’ (qui adoperate come gioielli di coerenza e vastità di ricchezza combinatoria, centri di emozione disciplinata, tutto l’opposto della magia come sottomissione a poteri superiori o accettazione di caratteri dati per sempre).

Applicazioni matematiche nella musica, sarebbe più consueto ammettere un’influenza metaforica, magari con l’uso  relativamente libero di linguaggi musicali consueti. Ma così, io trovo, si risolve ben poco delle impasses linguistiche della musica di oggi, dovute tra l’altro proprio al libero eclettismo. Un atteggiamento più concentrato, integrale, con obblighi serrati creano una pressione da cui esplode una fantasia e libertà di dimensioni drammaticamente più vaste. Che la musica fosse indietro rispetto al pensiero matematico-scientifico, lo rilevarono, com’è noto, Xenakis, che criticava il pensiero seriale come meramente lineare; ma anche un compositore apparentemente più intuitivo come Maderna dichiara: ‘deve esserci chiaro che la matematica usata dalla musica rispetto alla matematica vera non è che il conto della serva’.