Commentario a 'Le musiche, i suoni, i respiri...' poliauratico, intona al prossimo sussulto (2006-09)
per sintesi in tempo reale spettro-microintervallare
Csound a 4 o 8 canali controllati in tempo reale da una tastiera Midi.

Prima assoluta in Friuli (Luca Fabbro, regia del suono l'autore):

https://www.youtube.com/watch?v=zXrr-BTZ2S0&t=7s 

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Premessa

Preludio di questo grande ciclo: 'Le musiche, i suoni, i respiri', duo per flauto ed elettronica in tempo reale 

Ripensando alcune importanti note di lavoro di Nono a Freiburg: la possibilità di produrre suoni puri sinusoidali in natura[1], o con strumenti musicali, a livelli minimi di dinamica. Questo punto zero del timbro, annullamento di tutto quanto rende personale ed espressivo uno strumento, un suono, può essere fonte invece delle più emozionanti esperienze. Da queste tracce amorfe di suono possono sorgere, più chiare che mai, le componenti del suono, armoniche e non; con l'ausilio dell'elettronica, si può registrare al volo queste 'povere' sinusoidi, e trarne qualsiasi altro suono già udito, o neanche immaginato[2].

Alter ego del flauto, in absentia, per dissimilitudine: qui la campana (di campanile, a calotta), o una sua astrazione in uno spettro maggiore-minore caratteristico di essa.

 

Principio frattale: trasposizioni lungo lo spettro, e trasposizioni di trasposizioni (il feedback sfuma all'infinito); l'intervallo in ambito delle altezze corrisponde nel dominio dello spazio all'angolo, il numero di trasposizioni al numero di generazioni.

Dal dominio temporale a quello spettrale, che viene talvolta 'congelato' in istantanee che modulano il successivo movimento del suono o altri suoni; esse possono ritenere anche solo la curva dinamica o di intonazione di tale istantanea.

Implosioni nel tempo, con rallentamenti e scansione di minimi dettagli, trasalimenti; esplosioni di tale vita interiore nella spazializzazione dinamica, creata dalle figure di Lissajous, su 8 canali con altoparlanti posti agli estremi di un cubo[3].

 

Il passo successivo, sviluppato ampiamente nel Commentario a 'Le musiche, i suoni, i respiri...' poliauratico, intona al prossimo sussulto, è l'idea di forgiare artificialmente spettri 'temperati', che riportino a unisono nel dominio timbrico le altezze dei temperamenti nel dominio intervallare, minimizzando così i battimenti. Si scopre così che uno spettro armonico approssimato ad es. al sistema temperato di dodici note (quindi lo spettro non è più meramente armonico), si armonizza meglio con gli intervalli di questo temperamento; e così anche gli spettri dei temperamenti a sesti d'ottava (la scala a toni interi), molto meno consonanti, o quelli, molto più puri e vicini al modello naturale, a trentunesimi d'ottava o cinquantatreesimi d'ottava. Gli intervalli, melodici o armonici, che si ottengono, suonano in modo molto diverso, proprio a seconda dello spettro usato: si pensi a una melodia anche conosciuta suonata con le campane più stonate, come sembra goffa e fuori dal suono reale, da far perdere persino il senso dell'intervallo d'ottava. Cerco qui appunto di trovare 'melodie' o principi organizzativi del materiale in accordo col suono presente, e non con scale accademicamente o tradizionalmente prestabilite. E poi confronto tale stato di armonia o 'consonanza' con la 'dissonanza' timbrica, usando lo spettro 'sbagliato', l'ultimo ascoltato nella serie dei temperamenti dalla divisione dell'ottava in cinque parti fino ai trentunesimi. Il flauto resta come modello virtuale di base, uno spettro di riferimento variamente 'temperato' (e non a caso il 'ben temperato' nella conclusione sfocia in un'evocazione dell'apertura del Primo libro del Wohltemperierte Clavier').
 
   

 

 

 



[1] Riscontrato nel canto degli uccelli.

[2] La scoperta di Nono viene così coniugata con una delle prime utopie di Stockhausen, quella di produrre qualsiasi suono sommando sinusoidi, qui prodotte non con oscillatori ma captate da un microfono.

[3] L'ottofonia può essere ridotta per necessità tecnica a un piano con 4 canali o al solo fronte stereo.