Valle-Einstein
(omaggio ad Albert Einstein)


Composizione spazio-temporale per strumenti omogenei a grandi distanze


Tempo= Spazio
Intensità = Distanza

Tre sorgenti, poste su una linea: se I è a 0, III è a 1 Km, II a 666 m circa (dunque più vicina a III, del doppio circa rispetto a I).

          I         .    .           II    .         III     .
        m 0        333m        666m        1000m


Ascoltatori            Ascoltatori                    Ascoltatori

Si veda qui accanto la partitura che mostra le diverse prospettive sonore dell'inizio, a seconda la posizione di chi ascolta.

Al distanziamento di 1 Km corrisponde il tempo di 20 MM (tratto ponendo la velocità del suono nell’aria a 333m/sec). Le distanze possono essere ridotte a seconda la valle e l’acustica dello spazio, e proporzionalmente vanno ridotti i tempi. Il posto ideale per gli ascoltatori è o a metà tra I e II, o a una certa distanza oltre III o dal lato opposto oltre I.
Le dinamiche descrivono e interpretano tali distanze. Gli incisi sono ripetuti e captati da diversi luoghi, rendendo i rapporti di sincronia relativi allo spazio, coltrre che al tempo.
Due possibili versioni per realizzare l'idea:

A)    Versione a strumenti reali
Ogni esecutore può preparare una o più serie di strumenti omogenei secondo l’accordatura:
2 Tamburi a fessura per segnali, 2 logdrums, 1 sixxen o altri metallofoni anche intonabili con acqua (p.es. 4 dobaci) , 4 cajòn, campane, gong thai, tom tom monopelle, arpa, tastiere accordabili (v.Accordatura qui sotto). E' più importante trovare strumenti che possano realizzare l'accordatura indicata, mentre la dinamica può anche essere limitata al forte.
Le intensità sono relative solamente alle distanze: un impianto elettroacustico (a persino audiovisivo) può porgerle agli ascoltatori permettendo di saltare da un punto di ascolto ad un altro istantaneamente, confrontando direttamente frasi in genere uguali.
Le uniche dinamiche richieste agli esecutori sono dei crescendo e diminuendo, liberi o relativi all'equilibrio generale.

B)    Versione a strumenti virtuali. Strumento o strumenti dalla dinamica molto estesa, da pppp a ffff, o strumento elettronico che simulino anche la distanza con riverberazioni.

Prima esecuzione di tale versione, su tastiera MIDI che controlla un programma apposito quadrifonico programmato in Csound. Festival Nuove musiche, Teatro Massimo e Conservatorio di Palermo, 2015, all'elettronica l'Autore. Presentato anche al Festival di Curva Minore, Goethe Institut Palermo 2015.

Accordatura:
I  G5 – F triesis 5 – C triesis 5 – F#4
II F#5 – C5 – A4 monesis – G4 monesis
III G5 -1/8 – C5 + 1/8 – F4 – E4 monesis



Si diano tre sorgenti sonore, allineate su una linea retta di un kilometro circa (prima e terza all'ìestremità, la seconda a 2/3 del percorso, quindi il doppio più lontana dalla prima che dalla terza. Se la distanza è eccessiva per l'udibilità di una sorgente con l'altra, cosa molto probabile per la forza dei suoni scelti, o per l'inquinamento acustico circostante, si potrebbe ridurre le distanze e proporzionalmente aumentare la velocità di esecuzione; o se non si vuole eseguire troppo veloce, isolare l'area con una calotta trasparente, e riempirla di gas non tossico ma che rallenti la velocità del suono (l'idea era già accennata alla fine di Dal silenzio verso un nuovomondo sonoro di Evangelisti, e si può realizzare con esafloruro di zolfo, SF6 ,in cui la velocità del suono è 145 m/s, meno della metà rispetto a quella nell'aria. Anche l'effetto dei suoni sarà però più di un'ottava sotto). La struttura potrebbe essere effimera, per poterla portare in tournée con la musica.
Gli esecutori si sincronizzano con un metronomo in auricolare. Tale click non deve avere ritardi (le linee elettriche viaggiano a velocità delle luce), mentre l'effetto dei suoni va alla velocità del suono, ben inferiore. Gli strumenti potrebbero somigliare, come tono e potenza, a dei tuoni, e i click avere anche l'evidenza del fulmine che li precede.
Gli ascoltatori possono scegliere punti di ascolto e cambiarli a piacere, ma fa parte integrante della composizione un confronto diretto di diverse prospettive, che mutano insieme i rapporti dinamici e temporali di un'unica idea musicale enunciata dalle tre sorgenti sonore. A tal fine sono disposti vicino ad esse, negli spazi intermedi e circostanti dei microfoni, mandati a una regia audio che commuta tali prospettive e le porge (in stereofonia o quadrifonia) a un pubblico tradizionalmente raccolto. La notazione del punto di rilevamento acustico o prospettiva è su un pentagramma, la X indica il punto di ascolto o rilevamento, le C i tre esecutori. Sono necessari almeno 14 microfoni disposti ogni 250 m (se la distanza tra I e III esecutore è di un 1 km)
E' possibile inserire delle pause di respiro e interazione ambientale (echi, vento sui microfoni, e altri piccoli eventi non formali).
Tutto ciò si può realizzare anche - assai più facilmente- con una simulazione digitale; ne ho scritta una in Csound comandato da una tastiera MIDI in tempo reale: a questa realizzazione si riferisce l'intavolatura in fondo alla partitura autografa. Il rigo centrale PUNTO DI ASCOLTO viene selezionato, nella versione A (a strumenti reali) con corrispondenti programmi su un mixer digitale; nella versione B con la stessa tastiera MIDI (mano destra, legge in chiave di contralto, e può anticipare le note suonate in chiave di basso.)
Alla fine del pezzo, se si può realizzare il Finale in movimento, a cambiare non è più il punto di ascolto ma la posizione dei tre esecutori, che dovrebbero spostare il loro set di strumenti, se disposto su mezzi di trasporto di discreta velocità (a piedi, 1 Km si percorrerebbe senza pesi in 10 min., troppo per un finale di questa composizione).
E' chiaro il riferimento al fisico padre della relatività spaziotemporale.
Più in piccolo, sono contenuti nel titolo i due cartoni animati preferiti dai miei figli in questi anni.